Molteplicità della scultura: Cerruti Arte
Genova - dal 14 febbraio al 28 marzo 2009
Molteplicità della scultura
Le opere di dieci scultori disegnano un tracciato di significative esperienze, proprie del vivace dibattito che, in questi ultimi decenni, ha investito il linguaggio ma, anche, la materia, la forma, mettendo a registro, in un dialogo frontale, generazioni diverse tra loro.
vernissage: 14 febbraio 2009. ore 18
catalogo: edito dalla CerrutiArte, introdotto da un saggio critico del curatore
curatori: Massimo Bignardi
Autori:
Pablo Atchugarry, Gerardo Di Fiore, Franco Fienga, Emanuela Fiorelli, PierPaolo Koss, Igino Legnaghi, Luigi Mainolfi, Paolo Radi, Nicola Salvatore, Mauro Staccioli Sabato 14 febbraio alle ore 18,00 la CERRUTIARTE inaugura la nuova sede in piazza dei Garibaldi, con la mostra Molteplicità della scultura, curata da Massimo Bignardi.
Molteplicità della scultura
Le opere di dieci scultori disegnano un tracciato di significative esperienze, proprie del vivace dibattito che, in questi ultimi decenni, ha investito il linguaggio ma, anche, la materia, la forma, mettendo a registro, in un dialogo frontale, generazioni diverse tra loro.
vernissage: 14 febbraio 2009. ore 18
catalogo: edito dalla CerrutiArte, introdotto da un saggio critico del curatore
curatori: Massimo Bignardi
Autori:
Pablo Atchugarry, Gerardo Di Fiore, Franco Fienga, Emanuela Fiorelli, PierPaolo Koss, Igino Legnaghi, Luigi Mainolfi, Paolo Radi, Nicola Salvatore, Mauro Staccioli Sabato 14 febbraio alle ore 18,00 la CERRUTIARTE inaugura la nuova sede in piazza dei Garibaldi, con la mostra Molteplicità della scultura, curata da Massimo Bignardi.
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Le opere di dieci scultori, Pablo Atchugarry, Gerardo Di Fiore, Franco Fienga, Emanuela Fiorelli, Pierpaolo Koss, Igino Legnaghi, Luigi Mainolfi, Paolo Radi, Nicola Salvatore e Mauro Staccioli, disegnano un tracciato di significative esperienze, proprie del vivace dibattito che, in questi ultimi decenni, ha investito il linguaggio ma, anche, la materia, la forma, mettendo a registro, in un dialogo frontale, generazioni diverse tra loro. Non è il tentativo, oramai abusato, di misurare i tempi di una linea storiografica, quanto di soffermarsi sul presente della ricerca plastica in Italia, quindi, sull'attualità per meglio intercettare la vivacità di un dibattito in corso tra generazioni diverse fra loro. Poco più di venticinque opere tra sculture, installazioni e disegni articolano un percorso espositivo che trova,"nell'architettura della nuova galleria - spiega Edgardo Cerruti -, un idoneo spazio, ove il confronto si carica di un'ulteriore valenza immaginativa, in quanto si fa reale intreccio di linguaggi, offrendo, appunto, l'idea di molteplicità che sottende l'intero allestimento".
Una mostra, dunque, che guarda allo scenario odierno, a quanto accade oggi, ad una stringente contemporaneità "anche se letta - precisa Bignardi -, nell'inquadratura di focali diverse o, meglio, di generazioni che portano i segni di identità immaginative, esistenziali, intesi quali inequivocabili cifre del proprio vissuto. Un'identità che trova nella materia (nel vastissimo repertorio di materiali) il corpo, in pratica un'esistenza concreta come altro da noi ed imprescindibile da noi…".
Il percorso di opere accoglie, come ulteriori tempi della ricerca plastica, una serie di disegni che testimoniano di una dimensione creativa di forte impatto emotivo: sulla "pagina bianca del foglio - continua Bignardi - lo sguardo mentale dell'artista scrive tratti che sono generatori di luce, disposti, dunque, a definire piani, a costruire architetture di spazi senza confini, in pratica ad allestire schermi che riflettono l'articolarsi di una luminosità, pronta a trascrivere l'emotiva materia della transitorietà dell'esperienza visiva, come sosteneva Kokoschka. In questi disegni che non sono da assimilare a schizzi, bensì dichiaratamente ad autonome prove di una scrittura 'plastica', la sensibilità del segno conduce il nostro sguardo oltre la linea di guardia della figura, dell'oggetto, al di là del contorno della sagoma e del volume, oltre la geometria della forma". Nel corso dell'esposizione sarà presentato il catalogo edito dalla CerrutiArte, introdotto da un saggio critico del curatore, con testi e sintesi biografiche di Esther Biancotti e un ampio apparato di immagini.
Una mostra, dunque, che guarda allo scenario odierno, a quanto accade oggi, ad una stringente contemporaneità "anche se letta - precisa Bignardi -, nell'inquadratura di focali diverse o, meglio, di generazioni che portano i segni di identità immaginative, esistenziali, intesi quali inequivocabili cifre del proprio vissuto. Un'identità che trova nella materia (nel vastissimo repertorio di materiali) il corpo, in pratica un'esistenza concreta come altro da noi ed imprescindibile da noi…".
Il percorso di opere accoglie, come ulteriori tempi della ricerca plastica, una serie di disegni che testimoniano di una dimensione creativa di forte impatto emotivo: sulla "pagina bianca del foglio - continua Bignardi - lo sguardo mentale dell'artista scrive tratti che sono generatori di luce, disposti, dunque, a definire piani, a costruire architetture di spazi senza confini, in pratica ad allestire schermi che riflettono l'articolarsi di una luminosità, pronta a trascrivere l'emotiva materia della transitorietà dell'esperienza visiva, come sosteneva Kokoschka. In questi disegni che non sono da assimilare a schizzi, bensì dichiaratamente ad autonome prove di una scrittura 'plastica', la sensibilità del segno conduce il nostro sguardo oltre la linea di guardia della figura, dell'oggetto, al di là del contorno della sagoma e del volume, oltre la geometria della forma". Nel corso dell'esposizione sarà presentato il catalogo edito dalla CerrutiArte, introdotto da un saggio critico del curatore, con testi e sintesi biografiche di Esther Biancotti e un ampio apparato di immagini.