Tempora, Muspac
Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, L’Aquila
La nascita del museo è dovuta all'Associazione culturale Quarto di Santa Giusta, sorta nel 1984. Per ampliare e dare risalto alla propria attività, nel 1993 si decise di realizzare una struttura museale che prese il nome di MuSpAC, acronimo di Museo sperimentale d'arte contemporanea[.
Nel 1995 il museo si insediò presso il monastero di Santa Maria dei Raccomandati in corso Vittorio Emanuele II, già sede del Museo civico (poi confluito nel museo nazionale d'Abruzzo) e dell'Accademia di belle arti dell'Aquila. Nel 1998, quando cominciarono i lavori ai locali del monastero per potervi accogliere il Museo archeologico di Santa Maria dei Raccomandati, il MuSpAC si trasferì nel palazzo Baroncelli Cappa in via Paganica, ove rimase fino al 2009[1]. Il terremoto dell'Aquila del 2009 ha reso inagibile la sede del museo e danneggiato alcune delle opere esposte. Successivamente, in attesa del ripristino della sede storica, è stata aperta una sede temporanea in via Ficara, nella periferia occidentale della città, in un'area in cui sono state localizzate altre diciotto associazioni culturali e che per questo è stata ribattezzata Piazza d'Arti
Tempora, Muspac Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea, L'Aquila 1999
Le opere di Paolo Radi sono costruite con legno neutro: sono fasce incollate una vicino all’altra a formare una superficie vibrante, dinamica e luminosa che crea forme archetipe, appartenenti alla nostra memoria . Quando le opere sono sistemate su un piano verticale, contorni curvi si alternano a linee rette raffinandone il tratto fino a creare delle strutture pure, di gusto primitivo, materie leggere e slanciate che cercano un luogo preciso dove inserirsi; quando affiorano da un piano orizzontale, le sagome sono più spigolose, acquistano peso e senso corporeo, il luogo che hanno la necessità di trovare diventa un territorio dove collocarsi e ne prendono possesso. A volte, le forme sono fissate a superfici di legno lisce che sostituiscono il piano e questo consente a Radi di segnarle a matita, con linee trasparenti che si possono appena individuare. La trama bidimensionale che entra in una struttura tridimensionale genera delle deformazioni che permettono di accedere ad un nuovo concetto di misura.
Nel 1995 il museo si insediò presso il monastero di Santa Maria dei Raccomandati in corso Vittorio Emanuele II, già sede del Museo civico (poi confluito nel museo nazionale d'Abruzzo) e dell'Accademia di belle arti dell'Aquila. Nel 1998, quando cominciarono i lavori ai locali del monastero per potervi accogliere il Museo archeologico di Santa Maria dei Raccomandati, il MuSpAC si trasferì nel palazzo Baroncelli Cappa in via Paganica, ove rimase fino al 2009[1]. Il terremoto dell'Aquila del 2009 ha reso inagibile la sede del museo e danneggiato alcune delle opere esposte. Successivamente, in attesa del ripristino della sede storica, è stata aperta una sede temporanea in via Ficara, nella periferia occidentale della città, in un'area in cui sono state localizzate altre diciotto associazioni culturali e che per questo è stata ribattezzata Piazza d'Arti
Tempora, Muspac Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea, L'Aquila 1999
Le opere di Paolo Radi sono costruite con legno neutro: sono fasce incollate una vicino all’altra a formare una superficie vibrante, dinamica e luminosa che crea forme archetipe, appartenenti alla nostra memoria . Quando le opere sono sistemate su un piano verticale, contorni curvi si alternano a linee rette raffinandone il tratto fino a creare delle strutture pure, di gusto primitivo, materie leggere e slanciate che cercano un luogo preciso dove inserirsi; quando affiorano da un piano orizzontale, le sagome sono più spigolose, acquistano peso e senso corporeo, il luogo che hanno la necessità di trovare diventa un territorio dove collocarsi e ne prendono possesso. A volte, le forme sono fissate a superfici di legno lisce che sostituiscono il piano e questo consente a Radi di segnarle a matita, con linee trasparenti che si possono appena individuare. La trama bidimensionale che entra in una struttura tridimensionale genera delle deformazioni che permettono di accedere ad un nuovo concetto di misura.