Oggettivamente. Galleria Spazia, Bologna
Emanuela Fiorelli nasce nel 1970 a Roma, dove vive e lavora.
Dalle prime opere si intuisce il tentativo di uscire dal piano alla ricerca della profondità attraverso la sovrapposizione di veli colorati e trasparenti. Successivamente la partecipazione a mostre collettive in occasione di due viaggi, arricchisce la sua formazione consentendole di entrare in contatto con la sperimentazione continua di una spazialità favorendo un orientamento volto alla ricerca di altre dimensioni.
Emerge con chiarezza la valenza affidata da sempre al filo da Emanuela Fiorelli, che considera questo materiale ciò che idealmente e concretamente le consente di tracciare un percorso spaziale che coincide con una proiezione mentale di cui l’artista sembra prendere coscienza e di cui ci restituisce le coordinate.
Riccardo Gusmaroli, nasce a Verona nel 1963, vive e lavora a Milano.
Avvia la propria attività di fotografo d’architettura e di still-life: Se nei suoi primi lavori ritorna il tema della fotografia, questa spesso viene trasformata, ricoperta da mille segni e sottili tratti colorati, per riapparire come forma plastica, quasi scultorea.
Intanto Gusmaroli prosegue con grande libertà nella sua ricerca creativa, spaziando nella scelta dei materiali e delle superfici da utilizzare quali basi ed elementi attivi dell’operazione artistica. Ecco allora le selezioni di francobolli, le cartine di “tutto città”, le carte geografiche, ma anche campiture monocrome, bianche e rosse prevalentemente, sulle quali creare texture di grande eleganza formale, nati dall’altrettanto semplice gesto del piegare la carta. Barchette o aeroplanini, un’operazione minima che richiede la forza di “andare in togliere” e che caratterizza la ricerca di Gusmaroli dell’ultimo decennio. Sono i noti vortici di barche bianco su bianco che ripropongono viaggi immaginari con rotte impossibili, risultato di associazioni, sensazioni e collegamenti che scaturiscono dai materiali stessi.
Peppe Perone nasce a Napoli nel 1972.
Realizza sculture e installazioni in cui ripropone animali e oggetti di uso quotidiano e privilegia la sabbia come materiale per rivestire le sue opere.
Da un punto di vista tecnico la scelta di questo materiale si lega alla rievocazione dell’infanzia, dall’altro alla necessita’ di porre una sorta di “filtro” alla percezione abituale della realta’.
Tutto ciò che Perone raffigura assume cosi la duplice funzione di rendere eterna la forma di un oggetto che eterno non è e nel contempo fornisce un aspetto di fragilità ad un oggetto che fragile non è. In sostanza, riesce con l’utilizzo di questo materiale ad eliminare e denunciare uno degli aspetti negativi della società contemporanea.
Paolo Radi nasce a Roma nel 1966.
Incentra la sua ricerca artistica sul rapporto tra spazio e forma, scultura e pittura.
La scultura in altorilievo, celata da una lastra sottile in pvc, si trasforma con l’impiego di colori luminescenti in illusione ottica. Luce, colore e forma concorrono così alla creazione di un contesto nuovo senza il peso della scultura o il colore della pittura ma con la suggestiva reminiscenza di quel mondo.
Da una parte il monocromo,dall’altra lo spazialismo, trovano nel suo lavoro una sintesi estremamente riuscita. E’un’arte, la sua, che allude e non illude, portandoci in una dimensione in cui vedere e capire sono la stessa parola.