Paolo Radi alla Biennale Changwon Sculpture in Corea

La Biennale a un punto di svolta per inaugurare un nuovo decennio
La Changwon Sculpture Biennale celebra quest’anno la sua sesta edizione. La Corea è la terra delle biennali, con grandi città, come Changwon, Gwangju, Seoul, Busan, Gongju, Daegu, Daejeon, Mokpo, Gangwon, Cheongju, Gyeonggi e Jeju, che ospitano ben 16 biennali. Il numero è inaudito in altre parti del mondo. Dopo anni di prove ed errori, le biennali sono diventate una tendenza dominante nella comunità artistica coreana.

La diffusione delle biennali in Corea è stata in gran parte guidata dal decentramento del potere. Dal lancio della Biennale di Gwangju nel 1995, le biennali coreane hanno seguito la stessa traiettoria del sistema di autonomia locale del paese. Sono visti come un laboratorio che studia le dinamiche produttive tra la storia, la cultura e la politica di una città ospitante e un elemento chiave dell’infrastruttura culturale locale che svolge funzioni diverse dai musei d’arte. Al giorno d’oggi, ci si aspetta anche che svolgano un ruolo nel promuovere la scena artistica locale.

La Changwon Sculpture Biennale è l’unica biennale coreana focalizzata esclusivamente sulla scultura. È una biennale specializzata, molto simile a Skulptur Projekte Münster in Germania, ed è diventata una piattaforma che modella l’identità culturale della città ospitante di Changwon e aiuta a mettere in luce gli artisti locali. Recentemente, un dipartimento dedicato alla gestione delle questioni della Biennale è stato creato sotto la Changwon Cultural Foundation per migliorare la professionalità e la sostenibilità dell’evento. La sesta puntata della Biennale che prenderà il via questo ottobre è considerata come un punto di svolta per prepararsi al prossimo decennio.

Il Comitato Direttivo, composto da 14 membri, è dedicato ad assistere il Direttore Artistico nella creazione di una Biennale di successo. Vorrei chiedere l’interesse e la partecipazione dei cittadini di Changwon e degli artisti locali e internazionali al prossimo evento, che sarà fondamentale per renderlo una celebrazione culturale globale.